Pesca mosca nella Tail Water del fiume SIEVE…
Alle 9.30, Simone ed io eravamo già a fare i permessi da Alessandro Sgrani, titolare del negozio SoloMosca, a San Piero a Sieve (FI).
Avendo sentito Alessandro telefonicamente venerdì, e saputo che i livelli dell’acqua della Sieve si erano abbassati, regolati dalla centrale del lago del Bilancino, non vedevamo l’ora di immergerci in quell’ambiente a noi ancora sconosciuto.
Visto che era anche previsto un innalzamento delle temperature, per noi che non siamo dei gran esperti di pesca a ninfa, qualche chance in più ci si presentava per l’utilizzo della “secca”.
Raccolte le dritte giuste, abbiamo iniziato proprio sotto la piana del paese dove già alcune trote bollavano a galla, per poi risalire il fiume ed approcciare la pesca con la ninfa.
Nel giro di poco, con un’effimera di piccole dimensioni di colore grigio, montata su amo del 16 e tip del 12 (siamo poi scesi anche al 10) le prime catture sono “venute fuori”.
Personalmente ho approfittato della mia tecnica preferita, ovvero la pesca a secca a scendere, e 3 stupende fario con livree magnifiche tendenti al colore arancio si sono avventate sulle mie imitazioni.
Altre 4/5 slamate, insomma un bell’inizio per la prima uscita in un posto che non conoscevamo.
Nel frattempo, leggermente a valle da me, Simone salpa anche lui una bella trota e rompe d’incontro con un’altra, anche questa non male.
Ecco il filmato della sua cattura…
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Come si sa che prima o poi avviene, dopo un’oretta di bollate, la calma più totale ci fa capire che è il momento di muoverci, e risalire il fiume per cercare di scandagliare “fondi” e “correntine” con le nostre ninfe; ci incamminiamo.
Proprio nella prima buca, Simone slama una troterella a ninfa, e la cosa ci fa ben sperare, non tanto il fatto che l’abbia slamata ma il fatto che siano in movimento 🙂
Faccio anche io la montatura a ninfa “aggiungendo” nel bracciolo un’imitazione di gammarus, di colore tendente al verde.
Ma qui faccio un errore, che da lì a poco si dimostrerà il mio “tormentone” della giornata, e non solo.
Infatti, vista l’acqua trasparente ed il sole cocente che illumina la valle, opto per un tip e bracciolo del 12 per rendere il più possible naturali le mie imitazioni per i diffidenti pesci della SIEVE.
Ma, c’è sempre un ma, non avevo fatto i conti con la “porcaccia” (pesce che Henry Fonda nel film del 1981 intitolato “Sul lago dorato” provava a catturare da anni…) che proprio quel giorno aveva deciso di concedere un’opportunità ad un pescatore, e questa volta ero proprio io il prescelto.
Una correntina lambiva una sponda con cespugli bassi generando un piccolo e breve “ritorno” rallentandone la velocità dell’acqua: provo proprio lì!
Dove pensavo che la trota potesse stazionare, la “porcaccia” era proprio lì che mi aspettava, e lo stop del mio spezzone di filo colorato che funge da strike indicator, mi segnala la sua abboccata.
Dopo la ferrata, riesco a tenerla quel tanto da staccarla dal fondo e vederla nella sua bellezza ed eleganza nei movimenti mentre si dibatteva per slamarsi.
Non so dire le dimensioni (direi non enorme, ma sicuramente attorno ai 35/40 cm), ma nei miei occhi rimane impressa la colorazione della livrea che, illuminata dal sole, appariva circondata da un alone di colore arancio.
Provo a trascinarla fuori dalla corrente ed in parte riesco in questa operazione, ma alla quarta o quinta testata il filo del 12 non regge e la “porcaccia” riprende la sua libertà – che comunque avrebbe riavuto in ogni caso – con purtroppo in bocca il mio gammarus.
A fine giornata, raccontando l’accaduto ad Alessandro Sgrani, mi dice che a ninfa, nella Sieve, difficilmente si scende sotto il 15 vista la pezzatura delle trote presenti.
Ed è così infatti se si vuole salpare qualcosa di decente, altrimenti ci si deve accontentare di piccole catture, o grandi delusioni.
Per come è andata, sono comunque contendo della mia “grande delusione”, perché ho visto che la mia “porcaccia” c’è e, chissà, magari la prossima volta mi concederà un’altra occasione.
E’ proprio questa speranza che fa sì che la passione della pesca sia sempre viva nelle nostre menti e non ci faccia mai sentire appagati – né tanto meno delusi – perché in ogni caso sono tutte esperienze che vale la pena di vivere.
Grazie Sieve, e grazie Alessandro per i preziosi consigli, e per quello che fate per quel tratto di Sieve !!!
Enzo Bisotti