Tail Water Sieve, “seconda puntata”
Avevo una partita ancora aperta, nella Tail Water della Sieve…
Come scritto nell’articolo del 13 Aprile scorso (http://www.iopescopositivo.it/pesca-a-mosca-nella-tail-water-sieve/), quel giorno ero ripartito verso casa con un po’ di rammarico perché avevo lasciato in Sieve la mia “porcaccia”, e consapevole di avere quel giorno sciupato la mia grande occasione.
Non ero riuscito infatti ad inguadinarla, nè tantomeno fotografarla, e così non vedevo l’ora di tornarci, in quel bellissimo tratto della Tail Water della Sieve.
Così, con il mio amico Mirko Balboni, proprio per la festa dei lavoratori siamo andati a “lavorare” in compagnia, a San Piero a Sieve.
La Giornata già a Roncobilaccio non ci fa presagire niente di buono: forte vento e nuvole nere cariche di piogggia.
Avendo sentito il gentilissimo e disponibile Alessandro Sgrani, il fiume doveva essere pescabile, perché già era nella fase di schiarita, dopo le piogge dei giorni passati.
Arriviamo presto a San Piero a Sieve e fatto il permesso ed una “sana” colazione, ragioniamo sul tratto di fiume da perlustrare questa volta.
Una rapida occhiata giù dal ponte in paese, e notata l’assoluta assenza di bollate, optiamo per andare a curiosare il tratto ancora per noi inesplorato, ovvero quello che dalla cava costeggia gli orti a risalire, fino al distributore della Tamoil.
Nel frattempo, ben presto avremmo perso anche quel poco di sole che a stento cercava di fare capolino tra le nuvole, lasciando spazio a delle minacciose nuvole nere che, sospinte dal vento in rafforzamento, spesso ci costringevano a guardare in su per prevenire un’innaffiata fuori stagione.
Aver saputo comunque che non sarebbe piovuto, ci avrebbe fatto comodo 🙂
Partiamo da sotto il “ponte degli Orti”, verso monte.
Nonostante non vi sia attività in superficie, in una piana proviamo a secca, montando un’effimera con corpo in quill di tacchino di colore brown.
Facendo passare la mosca in prossimità di un cespuglio, notiamo le prime bollate, che però di dimostrano essere rifiuti.
Proviamo con altre mosche, ma nulla di fatto, dopo quei rifiuti, regna l’immobilità più assoluta.
C’è poca acqua e per di più estremamente fredda (talmente freddda che ci fa ricordare l’acqua del Sarca…).
A questo punto, dobbiamo tentare a ninfa, cercando correntine e piccoli fondi.
Imitazione di “gammarus” abbinata ad una ninfetta “pheasant tail” montata su amo jig, a fine giornata si dimostreranno le imitazioni azzeccate.
In una piccola correntina, lambendo con le mie mosche un cespuglio sommerso, attacco lei, la mia “porcaccia“, che questa volta riesco ad inguadinare….e fotografare.
Questo tratto del fiume è bellissimo, e gli spot sono piccoli ma interessantissimi…
Continuando a pescare a ninfa, mettiamo in paniere altre 4 catture, 3 delle quali di piccole dimensioni ed una di “media” taglia (~ 25/30 Cm.).
Visto che il tempo peggiorava a vista d’occhio (alle 14.00 infatti comincerà a piovere…) ma specialmente per il vento che era diventato decisamente fastidioso, uno spuntino con un panino e ci dirigiamo verso casa, soddisfatti della bella giornata di pesca, con la consapevolezza che presto ne seguiranno altre.
A tutti voi…alla prossima!!!
Enzo Bisotti
la tile water della Sieve è sempre un’esperienza emozionante, anche per chi come me, colpito da imbibizione malacica, è costretto a rimanere a guardare
aaahhhh, che voglia di venire con voi !
Grazie “quill di tacchino” per il prezioso commento.
Spero che la tua malattia imbibitoria non ti costringa a stare troppo lontano dai fiumi.
Quando te la sentirai, contattaci che andremo insieme a pescare.
Sarà la vota buona che ti affogo così la smetti di scrivere delle cazzate 🙂 🙂 🙂
Ciao Giò, e tienimi informato sul tuo menisco!
Enzo B.