PESCA A MOSCA SUL FIUME NERA
Viaggio in Umbria…terra selvaggia e misteriosa, piena di storia, magia, misticismo e cultura con Stefy…ed un giorno a caccia della nostra amata fario…
Il Nera, vicino a Cerreto di Spoleto, l’obiettivo della mia giornata di pesca…
Grazie alla lungimiranza degli amministratori locali ed alla professionalità dei gestori, ho trovato un fiume veramente spettacolare, sia dal punto di vista paesaggistico che ludico, dove la pesca a mosca è ben più che un semplice sport all’aria aperta…
Dal 2003 è stata istituita una zona No Kill, suddivisa in due zone specifiche, i settori A (monte e valle) per la sola pesca a mosca ed il settore B dove è possibile pescare anche a spinning. L’area interessata dalla zona catch and release si trova al confine tra le provincie di Terni e Perugia e si estende per una lunghezza complessiva di circa 7 km.
Oltre a quanto fatto, il Nera è stato oggetto dal 2006 al 2008 di un approfondito studio dello stato delle acque, della flora e della fauna e a tal riguardo se volete saperne un po’ di più suggerisco visitare il portale della Lega Ambiente umbra: Progetto BENTHOS – Fiume Nera “…una vita che scorre” (http://umbria.legambiente.it/contenuti/articoli/progetto-benthosuna-vita-che-scorre-studio-la-valutazione-dello-stato-ecologico-d).
Sparsi per il territorio sfruttando le acque cristalline del fiume stesso ci sono almeno quattro centri ittiogeni atti al mantenimento e sviluppo delle fario…oltre che al loro commercio per fini di alimentazione umana…
Il fiume si presenta nella sua spettacolarità, differentemente da altri suoi simili sull’appennino, la sorgente (le tre piccole sorgenti) è risorgiva con una portata pressoché costante per tutto l’arco dell’anno, fortunatamente per noi pescatori subisce molto raramente gli influssi del tempo e delle piogge…
Molto ben curato e preservato, in questa vallata la mano dell’uomo non ha modificato più di tanto quanto la natura ha costruito in secoli, e come anticipato, negli ultimi 10/11 anni ha cercato di preservare e riportare al suo stato originale…
La prima volta in Nera mi si presenta subito molto impegnativa, una vera e propria sfida…cerco un approccio al fiume ragionato, provo a scrutare l’acqua…inizio ad immedesimarmi nei pesci cercando di scoprire dove possano sostare al riparo da insidie…le schiuse di mosche di maggio ed effimere già in mattinata sono fantastiche…uno spettacolo…le trote in superficie a bollare…un godimento…
Già, le nostre amate trote, il fiume ne è veramente ricco, estremamente astute e talmente abituate alla presenza dei pescatori che non smettono di bollare nemmeno dopo aver cercato più volte di farle ghermire i ns. artificiali vanamente con ripetuti lanci e tentativi…e questo complica non poco la pesca…
Sapevo che non sarebbe stato facile, ma trote così selettive non me le sarei aspettate…colpa anche della “pressione” di pesca data dalla notevole quantità di pescatori che transitano sul fiume in tutto il periodo di apertura…però, ragazzi, qui le trote ci sono davvero e si vedono!!!
E dire che avevo scelto la giornata di venerdì proprio per avere poca “concorrenza” sul fiume e che nel tratto scelto ero solo!
E lo sapevo dal mattino quando, mentre ritiravo il permesso all’info point (http://www.neranokill.it/), ho saputo che solo in 3 su un limite massimo di 12 pescatori avevamo prenotato per il tratto scelto e per di più gli altri due si sono diretti in un’altra zona ad oltre a un km da me…
Credo di aver provato pressoché di tutto per le prime due ore senza ottenere la benché minima cacciata, quando, all’ennesimo cambio di mosca e dopo aver nuovamente alleggerito il tip…ferravo la prima trota…
E’ stata una goduria, quasi mi tremavano le gambe dall’emozione, ero riuscito a “fregarne” una!!!
Slamata con cura e riadagiata nel suo ambiente ho ripreso la mia sfida…nella speranza che fosse la prima di una serie…avevo forse finalmente trovato l’inganno giusto per questi pesci così diffidenti?
Alla fine la giornata è stata fantastica, 6 trote catturate e rilasciate, una grossa fario, che ho valutato intorno ai 40 cm pur avendola vista solo in acqua, dopo un paio di minuti di combattimento, aiutata dalla forte corrente si è portata con sé la mia mosca “micidiale”, che fino a quel momento mi aveva permesso le prime tre catture…salutandomi…
Eccola, grazie agli ami che permettono un dressign reverse particolare, Partridge K3A Swedish Dry Fly pressoché introvabili (purtroppo l’azienda non li produce più anche se qualche tempo fa sembrava volerli riproporre), che l’amico Mirko me ne ha regalati in tutto 3…la “micidiale”:
Ovviamente in pesca l’ardiglione è stato accuratamente schiacciato per non offendere l’apparato boccale dei pesci.
Qualche altra bella foto del fiume e delle catture…
E’ stata una giornata indimenticabile…Alla prossima…
Simone